martedì 4 maggio 2010

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“Noi che partecipiamo alle adunate annuali conosciamo il “perché”, che è irrazionale, che non si può spiegare sul filo della logica: gli Alpini vanno all’adunata per il piacere, intimo, personalissimo, non delegabile ad alcuno, di stare insieme, volontariamente insieme, uniti, non massa casualmente impastata; per vivere, poche ore o due o tre giorni, tra la propria gente, la gente con la quale si trasmette sulla stessa lunghezza d’onda, senza bisogno di chiacchiere o di sceneggiate.”

Emilio Fladella, Storia delle truppe alpine, 1972

lunedì 3 maggio 2010

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La Brigata Alpina "Orobica" era una delle cinque brigate alpine dell’Esercito italiano, con sede a Merano e schierata nell’Alto Adige occidentale.
I soldati della Brigata alpina "Orobica" venivano reclutati nei distretti dell'Italia del nord-ovest, principalmente in quello di Bergamo ma anche Brescia, Como, Mantova, Monza e Varese.
Durante la seconda guerra mondiale i battaglioni della Brigata erano inquadrati nella Tridentina, e furono utilizzati nella ritirata tra le gelide steppe della Russia.
Inizialmente della Brigata facevano parte il 5º reggimento alpini e il 5º reggimento artiglieria da montagna.
“Di qui non si passa” questo è il motto tradizionale degli Alpini. La sua creazione è dovuta al generale Luigi Pelloux che nel 1888, ad una cena di ufficiali alpini a Roma, disse:
« Il motto dei miei Alpini per me si riduce in queste poche parole: “Di qui non si passa”. »
Questo motto fu largamente utilizzato, soprattutto durante la prima guerra mondiale, nei combattimenti in alta montagna, e poi durante la difesa lungo le rive del Piave.
Il cappello è l'elemento più rappresentativo degli alpini. È composto da molti elementi atti a rappresentare il grado, il battaglione, il reggimento e la specialità di appartenenza. Il cappello per l'alpino è simbolo sacro; agli albori in feltro nero e di forma tronco conica con cupola bombata e falda larga, sui lati aveva una coccarda tricolore, e dietro questa coccarda, l'elemento distintivo per eccellenza degli Alpini, una penna.
La penna, lunga circa 25-30 cm, è portata sul lato sinistro del cappello, leggermente inclinata all'indietro. È di corvo, nera, per la truppa. Di aquila, marrone, per i sottufficiali e gli ufficiali inferiori. Di oca, bianca, per gli ufficiali superiori e generali.

domenica 2 maggio 2010

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"Mentre i soldati del Genio ancora sfilavano, si vedevano venire innanzi, dietro di loro, centinaia di lunghe penne diritte, che sorpassavano le teste degli spettatori: erano gli Alpini, i difensori delle porte d'Italia, tutti alti, rosei e forti, coi cappelli alla calabrese e le mostre di un bel verde vivo, color dell'erba delle loro montagne."

Edmondo de Amicis, Cuore, 1886