mercoledì 27 agosto 2008

KOS


Ok, è stato difficile ma alla fine ci sono riuscita, ho scelto le due immagini che sembrano più rappresentative della vacanza marittimo-fancazzista a Kos.
Mare Egeo, bellissimo, limpido e pulito, di giorno ricco di sfumature di blu e di verdi, di sera, infuocato da tramonti talmente belli da togliere il fiato. Onde spumose che ti fanno venire voglia di non uscire mai dall'acqua, di rimanere lì, a farti cullare.
Il profumo che respiri è quello della macchia mediterranea, dei gigli bianchi che sbucano dalla sabbia, dell'acqua salata scaldata dal sole, è un profumo che sa di estate vera, che porta ricordi di vacanze passate.Poi c'è il piacere di andarsene a zonzo la sera, dopo una lauta cenetta in un resort a 5 stelle iper-favoloso.
E così scopri che i paeselli qui non sono poi tanto diversi da quelli di casa nostra, la gente è ospitale e sorride, le strade sono chiassose e allegre e colorate dalle mille bancarelle che si rincorrono.
Giri un angolo, e trovi il famoso Platano di Ippocrate. Un albero vecchio quasi come l'isola stessa, sorretto da ponteggi metallici, che come stampelle, sorreggono un vecchio stanco.
Ti raccontano che li sotto a quei rami, dove stai tu ora, il padre della medicina moderna, Ippocrate appunto, teneva lezioni e sperimentava e muoveva i primi passi sulla strada che porta alle moderne metodologie mediche.
Infine ti perdi, dentro alle rovine del castello dei principi, del primo ospedale della storia, e vedi capitelli e colonne e mura che danno sul mare e ti rendi conto che seppur molto piccola, l'isola vorrebbe da te molto più di una settimana per farsi scoprire, per far vedere quanta storia è passata da lì.

AH! L'AMOUR!

PIKU: "Ohi Pimporlo, come sono andate le ferie?"


PIMPORLO: "Eh insomma, mica tanto bene"


PIKU: "Come mai, cosa ti è successo?"


PIMPORLO: "La R. mi ha piantato, non c’ho più la morosa"


PIKU: "Avrai fatto una cazzata delle tue"


PIMPORLO: "Mannò, incomprensioni tra razze diverse, io Italiano lei Boliviana non poteva durare"


PIKU: "Dispiace cavolo, sei triste?"


PIMPORLO: "Si, un po’...cioè...non perché mi ha lasciato né!"


PIKU: "E quindi per cosa?"

PIMPORLO: "Perché il mio amico mi aveva detto che le Boliviane col sesso orale ci sanno fare e io non sono riuscito a constatarlo di persona, guarda, mi scoccia tantissimo"

Ecco...volevo ben dire io...

lunedì 25 agosto 2008

PIKU IS BACK #2

E dopo il rientro dalle vacanze marittimo-fancazziste, lui, il grande evento, più atteso del concerto di Madonna, più temuto di Attila, più triste di Lanterne Rosse (il film), il rientro in ufficio.
Ore 7:02, il Gran capo, dopo 15 giorni di vacanza, vuole un resoconto preciso e veloce della situazione preventivi.
Ore 7:03, medito il suicidio, preve...cosa???, ma dico io, un attimo di tempo no?, del tipo fammi almeno capire perché il monitor non si accende e il mouse non funziona.
Fammi almeno aprire entrambi gli occhi, per la miseria, fatico a riconoscere la mia scrivania tra le 4 dell'ufficio, e lui già lì a chiedere resoconti e precisazioni.
Ossignur.

martedì 19 agosto 2008

PIKU IS BACK

Eccomi, son tornata, sono andata a fare un giretto a Kos e ora sono di nuovo qui, il tempo di riconnettere il cervello e di scaricare le foto su Priscillo (il computer) e poi un super post delle vacanze marittime.

venerdì 8 agosto 2008

SI CHIUDE...FORSE

Oggi è l'ultimo giorno di lavoro qui all'Alveare operoso.
E, tanto per cominciare bene la giornata, all ore 6:45 è fissata una riunione lampo nell'ufficio del Gran capo.

"Dunque, Piku, questi sono i preventivi che devono tassativamente essere spediti ai clienti prima delle vacanze, fatti questi ce ne possiamo andare in ferie con il cuore in pace."

Ecco, i preventivi sono 9, praticamente non ce la farò mai a farli tutti per sera, così domani mattina, invece di poltrire a letto almeno fino alle 9:00, pregustando le mie due sacre ed inviolabili settimane di ferie, mi alzerò ancora alle 6:00 e da brava collaboratrice timbrerò il cartellino in questo dannato posto.

lunedì 4 agosto 2008

MAL COMUNE...

A tutti voi, che vi state chiedendo perché...
in una città vuota
in un agosto caldo e afoso
in un paesello dove passa qualche turista bianco e molliccio con l'occhio pallato
in un ufficio pressoché dimenticato da clienti e fornitori
voi siete davanti a una scrivania
con le chiappette sudaticce dentro ai jeans lunghi
con le ascelle semi-pezzate
con la mente che vaga tra spiagge bianche, birrette fresche, letture intriganti tipo Gazzetta sotto l'ombrellone
mentre i vostri colleghi, parenti, amici, conoscenti, dirimpettai, vicini di casa
se la spassano in ferie marittime o montane
va tutto il mio affetto e il mio (seppur non richiesto) supporto psicologico.

Forza ragazzi, la settimana di Ferragosto arriverà anche per noi.